giulia

Palazzo Ambrogio Di Negro

Palazzo Ambrogio Di Negro

Ambrogio di Negro rappresenta quella fusione eccezionale che avviene negli aristocratici genovesi del Cinque-Seicento: uomini di negozio, ma anche fini intellettuali e letterati. Non c’è, dunque, da stupirsi che il suo palazzo – così vicino al cuore della Genova commerciale, piazza Banchi – sia un raffinato concentrato di allegorie letterarie e mitologiche, sia morali, sia politiche. Immagini che raccontano i principi e le idee dell’uomo che le commissionò: entrare in casa sua è un’occasione da non perdere.

Palazzo Sinibaldo Fieschi (Negrone De Ferrari)

Palazzo Sinibaldo Fieschi (Negrone De Ferrari)

Con la facciata che incombe, direttamente, sulla Cattedrale, il palazzo è certamente uno degli edifici più noti agli occhi dei genovesi o di chi conosce la città. Ma al di là di quell’architettura rinascimentale, forse progettata dal grande Vincenzo Scamozzi stesso, nei salotti del piano nobile si annidano le tinte sgargianti e le prospettive audaci di Domenico Piola e l’unica e affilata maniera del fiorentino Sebastiano Galeotti. Una “prima assoluta” imperdibile, in uno dei palazzi più “regali” della Repubblica.

Palazzo Tomaso Spinola (Pessagno)

Palazzo Tomaso Spinola (Pessagno)

Si pensa che Tomaso Spinola avesse combattuto a fianco dello stesso Carlo V, nelle sue innumerevoli battaglie combattute sul terreno di quell’Impero sul quale “non tramontava mai il sole”. Che sia vero o no, nei saloni del suo palazzo Andrea e Ottavio Semino evocano quelle imprese belliche con affreschi di una potenza straordinaria. Una forza figurativa dirompente, solo in parte mitigata da una delle opere più morbide e raffinate di Luca Cambiaso, che decora un salotto adiacente: dipinti, questi, mai resi pubblici integralmente prima d’ora.

Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Senarega)

Palazzo Giacomo e Pantaleo Balbi (Senarega) – Sede dell’Università degli Studi di Genova

In soli trentacinque anni di vita, il pittore Valerio Castello ha lasciato alcune opere tra le più belle mai dipinte a Genova. Ma supera se stesso nella realizzazione degli affreschi che decorano uno dei palazzi più belli della Strada dei Signori Balbi. Al servizio di un affarista senza scrupoli – ma con grande intuito per i giovani di talento – come Francesco Maria Balbi, Valerio intesse figure morbide come seta e potenti come acciaio, nei soffitti che s’aprono a mostrare cieli illusori. Nel mentre, Genova è sconvolta dalla peste. La meraviglia e il terrore s’intessono, così, in un grande affresco barocco.

Palazzo Grimaldi della Meridiana

Palazzo Grimaldi della Meridiana

Il palazzo venne edificato da Gerolamo Grimaldi Oliva (1493-1557) che lo lasciò, poi, al figlio Battista. Questi ne completò la decorazione con interventi del Bergamasco, di Luca Cambiaso e di Lazzaro Calvi. Con l’apertura a fine 700 di Strada Nuovissima a collegamento con Strada Nuova venne rinnovata la facciata sud e creata l’attuale Piazza della Meridiana. Ad inizio 900 Mackenzie affittò il Palazzo ed incaricò Gino Coppedè di adeguarlo a sede dei propri uffici. Nel 2004 Palazzo Meridiana srl lo ha acquistato, finanziandone il restauro conservativo e riaprendolo nel 2010 con una nuova logica che abbina l’aspetto museale agli eventi, alla residenzialità e al commercio.

La galleria di Palazzo Negrone (Agostino Ayrolo)

La galleria di Palazzo Negrone (Agostino Ayrolo)

Edificato dalla famiglia Negrone, il grande palazzo riceve – tra il secondo decennio e la prima metà del Seicento – uno straordinario aggiornamento decorativo. Il fulcro di questa operazione è la grande Galleria, affrescata da Giovanni Battista Carlone e dalla sua importante bottega. Nella cornice di finte sculture, colonne, balaustre, agli occhi del visitatore appaiono Enea, Giove, Marte e gli altri protagonisti delle vicende dell’eroe troiano. Un luogo unico e potente, tra i più belli, suggestivi e meglio conservati di tutta Genova barocca.

Palazzo Ottavio Imperiale (Sauli De Mari) – “del Melograno”

Palazzo Ottavio Imperiale (Sauli De Mari) – “del Melograno”

Questo palazzo è così grandioso che la sua costruzione fu uno degli “eventi dell’anno” del 1587, come racconta nel suo diario l’aristocratico e letterato genovese Giulio Pallavicino. Passato dagli Imperiale alla famiglia Sauli, vide dipingere nelle sue stanze persino Orazio Gentileschi, amico e sodale del Caravaggio a Roma. Una occasione unica per farsi affascinare da un tripudio di sculture e affreschi seicenteschi, che mitigano – ma soltanto in parte – la perdita di una delle quadrerie più meravigliose tra quelle conservate in città sino al Settecento.

Palazzo Spinola di Pellicceria – MIC

Palazzo Spinola di Pellicceria – MIC

Una straordinaria dimora-museo che conserva i salotti di rappresentanza sei-settecenteschi impreziositi da affreschi, stucchi dorati, importanti dipinti, sontuosi arredi e anche, tra i piani nobili, la cucina ottocentesca.

La Galleria Nazionale della Liguria – Palazzo Spinola di Pellicceria – MIC

La Galleria Nazionale della Liguria – Palazzo Spinola di Pellicceria – MIC

Gli ultimi due piani di Palazzo Spinola, danneggiati nel corso dell’ultima guerra, oggi ospitano la Galleria Nazionale della Liguria, un “museo nel museo” che raccoglie numerosi capolavori, quali il Ritratto di Giovan Carlo Doria a cavallo di Rubens.

La quadreria di Palazzo Spinola Doria

La quadreria di Palazzo Spinola Doria

Nel cuore di Strada Nuova, all’interno del palazzo che fu di Giovan Battista Spinola, si trova ancora oggi una quadreria di qualità altissima. Sotto gli affreschi di Luca Cambiaso con le moraleggianti scene di superbia punita tratte dalla mitologia classica, contornati – secoli dopo – da eleganti stucchi dorati, occhieggiano le tele percorse dai pennelli di Strozzi, Valerio Castello, Andrea Sacchi, Paolo Veronese, in un brillante gioco che testimonia l’avveduta capacità collezionistica.