Palazzi dei Rolli

Cosa sono i Rolli

Cosa sono i Rolli

Cosa sono i Palazzi dei Rolli? La risposta potrebbe essere molto semplice, asciutta, come ci insegnano i documenti conservati tra i faldoni e le filze dell’Archivio di Stato di Genova: sono liste, elenchi. Ma ciò che questi elenchi descrivono, nella loro semplicità estrema, sono dimore che valgono – ognuna – quanto alcune tra le più preziose regge del potere europeo per affreschi, prestigio e collezioni artistiche. Questi palazzi, questo sistema di palazzi, è in realtà il segno, tangibile, del successo raggiunto dalla Superba in quello che è stato chiamato il “siglo del los genoveses”. Il Secolo dei Genovesi.

Palazzo Interiano Pallavicino

Palazzo Interiano Pallavicino

Domina da secoli sulla Piazza Fontane Marose e rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura e decorazione del secondo Cinquecento: il palazzo degli Interiano, già inserito nel primo dei Rolli (1576) attraversa tutta la storia di Genova. Dagli affreschi a tema biblico della “ditta” dei Calvi, alle sculture lignee di Anton Maria Maragliano, fino all’Ottocento, con le meravigliose sculture marmoree che lo popolano.

Consigliato da Radio Monte Carlo – Ottobre 2021

Palazzo Pantaleo Spinola (Gambaro)

Palazzo Pantaleo Spinola (Gambaro)

La vertigine degli affreschi di Domenico Piola trasporta lo sguardo e immerge lo spettatore nel racconto mitologico della chiusura del Tempio di Giano: l’avvento della Pace, raccontata anche dalle figure che s’affollano da illusorie balaustre a celebrarne la lieta notizia. Cosa poteva essere più efficace, per un Doge, che celebrarsi come uomo di concordia? Forse solo chiamare uno scultore straordinario come Pierre Puget a lavorare presso di sé.

Palazzo Angelo Giovanni Spinola

Palazzo Angelo Giovanni Spinola

Assisi tra trofei guerreschi come antichi romani, in uno degli atrii più monumentali della città, gli Spinola di ogni tempo guardano – attraverso i secoli – gli ospiti che entrano nella propria dimora. Una dimora senza pari, dove solo le immagini delle immortali imprese di Alessandro Magno, Giulio Cesare e Ottaviano Augusto potevano essere adeguate al prestigio dei vertiginosi saloni e dei ricercati salotti. Entrare per credere.

Palazzo Tobia Pallavicino Sede della Camera di Commercio di Genova

Palazzo Tobia Pallavicino – Sede della Camera di Commercio di Genova

Il monopolio dell’allume aveva reso Tobia Pallavicino un uomo di ricchezza così incredibile da poter far realizzare, nella seconda metà del Cinquecento, uno dei palazzi più sfarzosi e affascinanti di Strada Nuova. Eppure, è l’emozione – tutta settecentesca – generata dagli sforzi congiunti del pittore Lorenzo de Ferrari e dell’intagliatore Diego Francesco Carlone, nel moltiplicare in decine di specchi gli eroici trascorsi d’Enea e dei Troiani in fuga dall’Anatolia, ad essere ancora oggi il cuore di questa dimora.

La Madonna Carrega

La Madonna Carrega

In un palazzo che rappresenta le più alte vette dell’arte del secondo Cinquecento come quello di Tobia Pallavicino, spunta – seminascosta – una delle più preziose perle artistiche del diciottesimo secolo: la cappella progettata da Lorenzo De Ferrari. Ad impreziosirla arrivò anche una splendida scultura del tardo Seicento, opera del marsigliese Pierre Puget. Anche se oggi al palazzo si trova solo una copia dell’opera, il contrasto tra il tripudio d’ori della cappella e il bagliore bianco del marmo è perfettamente leggibile dal visitatore che si trovi a contemplare questa testimonianza di unico rapporto tra le diverse arti.

Palazzo Stefano Squarciafico

Palazzo Stefano Squarciafico

Un’opera di Raffaello. Questo pensava di avere di fronte Giulio Cesare Procaccini, grande pittore emiliano del Seicento “naturalizzato” lombardo, nel vedere la facciata del palazzo Squarciafico dipinta dal Semino. Ancora oggi, nascosta quasi alla vista, sofferente per il tempo passato, questa meravigliosa testimonianza della Genua Picta raccontata dalle fonti torna a raccontarci la storia di un tessuto urbano complesso, come è quello di Genova. E per la prima volta le porte si aprono sulle decorazioni interne, ancora tutte da scoprire.

Consigliato da Radio Monte Carlo – Ottobre 2021

Palazzo Ridolfo Maria e Gio Francesco I Brignole Sale (Rosso)

Palazzo Ridolfo Maria e Gio Francesco I Brignole Sale (Rosso)

Unico palazzo tutelato dall’UNESCO che non fece mai parte delle liste dei Rolli, Palazzo Rosso racconta storie uniche e affascinanti, attraverso i suoi affreschi, le sue collezioni e le sue stesse mura. Mura che, come per incanto, crollano al suolo nella finzione pittorica dell’estroso figlio di Domenico Piola, Paolo Gerolamo. Cosa lo spinse ad affrescare in maniera così bizzarra la loggia del palazzo dei Brignole Sale? Bombe, vere. E reali rovine. Quelle della città massacrata dalla flotta del Re Sole, nel 1684.

Palazzo Gio. Carlo Brignole (Durazzo)

Palazzo Gio. Carlo Brignole (Durazzo)

Non tutti nascono aristocratici. Non lo nacquero neppure i Brignole, ma lo divennero, nel tempo. Poter costruire questo palazzo straordinario, che chiudeva la “Strada Nuova delli palazzi”, rappresentò per Giovanni Battista Brignole la celebrazione dei successi suoi e della famiglia. Passati cent’anni, all’inizio del Settecento, sono ancora questi i temi che il mirabolante pennello di Lorenzo de Ferrari affresca in uno dei salotti più commoventi che potrete mai aver occasione di vedere: un intraprendente Prometeo che sfida tutto – Dei compresi – per cambiare il suo fato e quello del mondo.

Palazzo Nicolosio Lomellino

Palazzo Nicolosio Lomellino

Se con Bernardo Strozzi, agli inizi del Seicento, le scintille coi proprietari d’allora – i Centurione – portarono a celare gli affreschi riscoperti solo negli anni Duemila, ben diversa fu la fortuna degli interventi di Domenico Parodi, circa in secolo dopo. E così siamo ancora oggi accolti a palazzo dall’incredibile ninfeo che collega, con un “salto” d’oltre otto metri, il giardino all’atrio, mentre nei saloni la magia della pittura imita il marmo e la pietra con una sapienza che solo il figlio di uno scultore straordinario poteva sperare d’ottenere.